Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione sono il documento di emanazione ministeriale con il quale, in base a quanto stabilito dal Regolamento sull’autonomia delle istituzioni scolastiche (DPR n. 275/1999), vengono definiti gli obiettivi formativi e di apprendimento da perseguire mediante l’elaborazione e l’attuazione dei curricoli di istituto nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado.
Le decisioni adottate dalle singole scuole, statali e paritarie, nell’ambito della loro autonomia organizzativa e didattica, sono quindi chiamate a convergere verso questi traguardi comuni aventi carattere di prescrittività, a garanzia dell’unità del sistema nazionale di educazione e istruzione e della parità di accesso di tutti gli alunni ad apprendimenti di qualità.
a cura di Dino Cristanini
Esperto di politiche scolastiche e scienze dell’educazione.
Esiti formativi e Novità
Gli esiti formativi
Nelle Indicazioni 2025, che entreranno in vigore gradualmente a partire dall’a.s. 2026-2027, gli esiti sono definiti a vari livelli:
- le finalità educative generali, individuate nella formazione integrale e armonica di tutte le dimensioni della persona: cognitive, affettive, relazionali, corporee, estetiche, etiche, spirituali, religiose;
- le competenze chiave per l’apprendimento permanente: le competenze definite dal Consiglio dell’Unione europea con la Raccomandazione del 22 maggio 2018 continuano a essere l’“orizzonte di riferimento verso cui tendere”, e vengono tradotte, al livello che ci si può ragionevolmente attendere in base alla specifica fase evolutiva, nel Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione e ulteriormente declinate in forma operativa negli obiettivi generali del processo formativo;
- le competenze attese per ciascun campo di esperienza al termine della scuola dell’infanzia e per ciascuna disciplina al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado;
- gli obiettivi specifici di apprendimento, che definiscono le abilità e le conoscenze funzionali allo sviluppo delle competenze.
Ciascuna sezione disciplinare contiene anche una introduzione che illustra l’importanza della disciplina per la formazione degli studenti e un repertorio di conoscenze suggerite al quale i docenti potranno eventualmente attingere in base alla loro autonomia e competenza professionale.
Sulla base di questi elementi le scuole procedono alla elaborazione del curricolo, traducendo gli obiettivi delle Indicazioni in obiettivi del curricolo ed effettuando le scelte metodologico-didattiche ritenute più idonee al loro raggiungimento, tenendo conto degli specifici contesti.
Le novità
Le maggiori novità rispetto alle Indicazioni 2012 riguardano:
- la cornice culturale generale;
- l’accentuazione dell’importanza delle conoscenze quale base indispensabile per lo sviluppo delle competenze;
- l’introduzione della disciplina Latino per l’educazione linguistica (LEL) in modalità curricolare e opzionale nelle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado;
- l’individuazione di un’area integrata relativa alle discipline STEM;
- la previsione di obiettivi specifici di apprendimento per Informatica all'interno di Matematica e Tecnologia;
- le finalità attribuite alla Storia in relazione alla formazione dell’identità di persona e di cittadino nell’ambito della civiltà nazionale, europea, occidentale.
In diverse parti del documento – nelle premesse culturali, nel Profilo dello studente, negli obiettivi generali del processo formativo, all’interno delle sezioni disciplinari – vi sono comunque vari passi in cui si chiede alla scuola di promuovere la capacità di orientarsi anche su scala mondiale e di favorire l’incontro, la conoscenza e il rispetto di identità e culture diverse e la comprensione degli apporti e delle influenze reciproche.
Dalle Indicazioni alle aule
Il Profilo dello studente, gli obiettivi generali del processo formativo, le competenze attese, gli obiettivi specifici di apprendimento sono gli elementi da cui partire per la progettazione del Curricolo d’istituto, calibrando le scelte in relazione alla specificità di ciascun contesto e ai bisogni formativi degli studenti.
Il Curricolo progettato diventerà poi il curricolo vissuto dagli studenti in base al modo in cui verrà concretamente tradotto in pratica giorno per giorno, avendo sempre ben presente il fine generale della formazione di persone capaci di orientarsi nel mondo, di realizzare pienamente le proprie potenzialità e di contribuire attivamente alla realizzazione del bene comune.
LE DISCIPLINE NELLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
L’apprendimento dell’Italiano è fondamentale per lo sviluppo della crescita personale e l’esercizio attivo della cittadinanza. Affermano infatti le Indicazioni che «la lingua italiana costituisce il primo strumento di comunicazione e di accesso alla conoscenza; rappresenta un mezzo decisivo per l’esplorazione del mondo, per l’organizzazione del pensiero e per la riflessione sull’esperienza e sul sapere tramandato di generazione in generazione». Per questo motivo «l’educazione linguistica è compito dei docenti di tutte le discipline, che operano in modo organico e trasversale per offrire a tutti gli allievi l’opportunità di inserirsi adeguatamente nell’ambiente scolastico e nei percorsi di apprendimento».
Una grande attenzione viene posta all’apprendimento dei meccanismi strutturali che regolano il funzionamento della lingua, in modo da sviluppare la capacità di comunicare in modo linguisticamente adeguato in diversi contesti.
Notevole importanza viene attribuita alla scrittura sin dal paragrafo delle premesse culturali intitolato Scrivere è… vivere. E si apprende a scuola, nel quale si sottolineano, tra l’altro, le valenze formative della scrittura in corsivo e della pratica del riassunto.
Questo senza trascurare l’oralità e lo sviluppo delle capacità di ascolto e dialogo, nonché di esposizione di quanto studiato non solo all’insegnante, ma anche alla classe, per imparare a parlare in pubblico.
La lettura di testi di vario genere e di buona qualità, a scuola e a casa, viene considerata una valida modalità per «affinare le capacità di lettura e di scrittura; […] imparare a valutare la qualità di un testo, e a distinguere tra testi letterari e non letterari», oltre che naturalmente un’attività importante per la crescita umana e culturale.
Da evidenziare, infine, le sottolineature riguardanti le necessità di «imparare a usare bene la rete» e a «ragionare sull’attendibilità delle fonti».
L’introduzione dello studio del Latino viene motivata in base alle seguenti ragioni:
- l aiuta a conoscere meglio le fondamenta grammaticali della lingua italiana e il significato delle parole;
- l abitua alla logica e al ragionamento;
- l avvicina alla comprensione dei valori di una civiltà universale, del rapporto tra la cultura italiana e quelle europee e della sostanziale unità della civiltà europea.
Dal punto di vista metodologico si suggerisce di operare mediante il confronto, a livello lessicale e sintattico, con la lingua italiana e con le lingue straniere studiate.
Per quanto riguarda la Lingua inglese le Indicazioni 2025 ribadiscono quanto noto da tempo, ossia che «Studiare l’inglese oggi significa […] possedere uno strumento di scambio linguistico e culturale che offre possibilità uniche di comprensione reciproca e di potenziale cooperazione internazionale».
L’obiettivo generale è quello di far raggiungere agli studenti, al termine della scuola secondaria di primo grado, il livello di competenza linguistica A2 secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue del 2020 e il Volume Companion per le lingue del 2018.
In relazione alla seconda lingua comunitaria vengono esplicitate le opportunità offerte dalle opzioni previste (Francese, Spagnolo, Tedesco). Il traguardo di competenza da raggiungere in questo caso è individuato nel livello A1 Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue del 2020.
In entrambi i casi si evidenza il contributo delle lingue straniere allo sviluppo del pensiero critico, alla conoscenza e comprensione delle culture degli altri e alla formazione di una mentalità interculturale, quali risorse importanti per affrontare le sfide sociali, politiche ed economiche del mondo contemporaneo.
Il valore formativo dello studio della Storia viene così sintetizzato nell’introduzione alla disciplina: «La Storia costituisce il principale strumento tanto per conoscere come si è formata la nostra civiltà, per comprenderne le caratteristiche di fondo e i valori, quanto per inquadrare al tempo stesso le vicende della scena mondiale e i rapporti di questa con l’Occidente».
Sempre nella introduzione si sottolinea più volte il ruolo centrale e fondamentale dell’Occidente nell’evoluzione del mondo. Nel paragrafo sulle conoscenze suggerite per il curricolo della Scuola secondaria di primo grado, si enuncia la scelta di rinunciare «all’ambizione enciclopedica di parlare della storia universale» per assegnare «uno spazio largamente prevalente alla storia europea e a quella americana», «contesto solo intendendo il quale si può capire il processo di formazione della nostra cultura e delle nostre istituzioni democratiche».
La periodizzazione delle conoscenze proposta anno per anno è la seguente:
- Classe prima: dai Longobardi alla Guerra dei trent’anni e alla nascita del sistema europeo degli Stati;
- Classe seconda: dall’assolutismo alla seconda Rivoluzione industriale e alle nuove scoperte scientifiche;
- Classe terza: dalla Prima guerra mondiale alla globalizzazione e alla sua crisi.
Lo specifico formativo della Geografia consiste nello sviluppare la conoscenza e la comprensione dei modi attraverso cui le comunità umane si rapportano all’ambiente. Anch’essa contribuisce alla formazione dell’identità del cittadino, collocando le conoscenze in relazione a diverse scale geografiche: spazi vissuti, comuni, regioni, Italia, Europa e mondo.
Paesaggio, transcalarità e territorializzazione sono individuati come assi cardine della matrice teorica di riferimento.
Certamente «la formazione di una piena cittadinanza […] non può prescindere da una conoscenza dei principali dati geografici del proprio comune, della propria regione e dell’intero paese (città, regioni, fiumi, montagne, mari, laghi…)», ma l’essenza della Geografia è quella di approfondire e sistematizzare le «conoscenze relative al complesso delle relazioni (materiali e immateriali) tra gli esseri umani sul territorio e tra esseri umani e ambienti naturali, alle diverse scale geografiche e nel tempo».
Una forte connessione viene quindi evidenziata con i temi ambientali e il rispetto degli ambienti naturali, nella prospettiva dello sviluppo di un’intelligenza naturalistica.
È questo il titolo della specifica premessa a Matematica, Scienze e Tecnologia, nella quale si afferma la necessità di promuovere una visione integrata non solo delle discipline scientifiche, ma anche dell’intero complesso delle discipline, per superare la frammentazione dei saperi e per formare cittadini che siano in grado di «affrontare le sfide culturali, scientifiche, tecnologiche, sociali ed economiche di una società in continua evoluzione».
Una caratteristica comune alle discipline dell’area è l’approccio laboratoriale, in cui «l’alunno non è fruitore passivo di informazioni, ma soggetto attivo, che formula le proprie congetture, progetta e sperimenta, discute e argomenta le proprie scelte, raccoglie dati, costruisce significati, trae conclusioni, in un’ottica interdisciplinare e collaborativa».
Matematica
Le valenze formative della Matematica che vengono evidenziate sono molteplici: si tratta di un metodo e di un linguaggio universali; aiuta a leggere, interpretare e modellizzare la realtà; non è solo utilità ma anche creatività, bellezza e immaginazione. L’insegnamento della disciplina, perciò, è chiamato a connettere l’aspetto pratico della risoluzione di problemi e quello dell’esplorazione di concetti astratti. In collegamento con l’educazione civica si sottolinea poi il contributo alla costruzione delle prime competenze di educazione finanziaria.
Gli obiettivi di apprendimento sono formulati secondo una sostanziale linea di continuità con le Indicazioni del 2012. Una novità è costituita dall’introduzione di una sezione dedicata a obiettivi specifici di Informatica, da perseguire in collaborazione con il docente di Tecnologia.
Scienze
Scienze è in realtà un ambito che fa riferimento a diverse discipline scientifiche e che ha una forte vocazione interdisciplinare. Nell’introduzione si sottolinea in particolare l’importanza dell’acquisizione del metodo scientifico (osservazione sistematica della realtà, formulazione di ipotesi e modelli, confronto con i risultati sperimentali), nonché l’importanza dell’integrazione tra i saperi. Nella parte degli esiti da perseguire, a fronte di tre competenze attese al termine della Scuola secondaria di primo grado, vengono elencati numerosi obiettivi specifici di apprendimento relativi a otto nuclei tematici.
Tecnologia
La Tecnologia viene definita come «l’applicazione tecnica organizzata dei risultati delle discipline scientifiche finalizzata alla realizzazione di scopi utili»: riguarda quindi lo «studio delle tecnologie, delle loro applicazioni, degli strumenti e dei processi relativi». Una novità è costituita dall’introduzione di un nucleo di obiettivi specifici riguardanti l’Informatica.
La Musica svolge una pluralità di funzioni formative su diversi piani – cognitivo, culturale, estetico, espressivo, motorio, emotivo, affettivo – e ha perciò un ruolo importante per la crescita delle nuove generazioni.
Arte e immagine viene collocata, insieme a Musica, nell’ambito dei saperi estetici, che parlano alla parte più profonda dell’essere umano. L’attenzione formativa va orientata verso la conoscenza del patrimonio artistico nazionale, l’affinamento delle capacità espressive attraverso l’integrazione di tecnica e creatività, lo sviluppo delle capacità di interpretazione dei linguaggi artistici e orientamento nell’universo multimediale attuale.
Anche per l’Educazione fisica (denominata motoria nella Scuola primaria) viene evidenziata la valenza formativa in relazione a varie dimensioni (fisico-motoria, cognitiva, sociale, emotivo-relazione) e alla connessione con la salute e gli stili di vita attivi e sani.

